Turism vid den tiden i Vans-regionen i ArdècheTourismus zu dieser Zeit in der Region Vans in der ArdècheTurismo alrededor de los Vans en la época en ArdècheTourisme autour des Vans à l'époqueΤουρισμός εκείνη την εποχή στην περιοχή Vans της ArdècheTurisme på den tid i Vans-regionen i Ardèche

Turismo attorno ai Vans all'epoca

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Il mercato dei Vans

Stazione del tramI Vans (175 m; autobus per Lez, Largentièrie, Aubenas e Vals, per Villefort e Montélimar; Hotel Dardaillon, piazza Léopold-Ollier, 14 camere; Castello del Scipionnet, a 2 km a Nord-Est, 13 camere; Enti Turistici, via dell'Hotel-de-Ville, tel. 31), 1.632 abitanti, in una piccola valle che si apre a Nord-Est sulla valle del Chassezac. Nella piazza Léopold-Ollier, monumento al chirurgo Ollier che, uno dei primi, riuscì a Lyon, a fare la resezione delle articolazioni. Chiesa con un bell'altare in noce scolpito. Nel giardino dell'ospedale, iscrizione funeraria dell'epoca romana. Belle passeggiate nei dintorni sul fiume Chassezac.

Piazza Léopold OllierBosco di Pàivolive (2 ore per una visita breve, 4 ore per una visita dettagliata). Il bosco di Pàivolive, attraversato dal Chassezac e che si estende a est della strada N. 101, è uno dei più strani fenomeni naturali del Vivarais. Una visita approfondita del bosco richiede circa 4 ore a piedi e una guida è indispensabile; la casa della guida si trova sul bordo del bosco, a La Combe de Mège, a 5 km a est dei Vans sulla strada N. 101. I turisti che non hanno molto tempo a disposizione potranno farsi un’idea del paesaggio di Pàivolive prendendo dalla parte di La Combe de Mège la strada che attraversa il bosco e offre alla fine una bella vista sulla gola del Chassezac, che si snoda lungo un terreno allungato sopra il promontorio scosceso che porta a Casteljau, e passeggiando a piedi nelle zone immediate (circa 20 km andata e ritorno).

È impossibile, attraverso una descrizione, guidare i turisti tra le meraviglie del bosco di Pàivolive, gigantesco labirinto di rocce calcaree bianche, con stratificazioni orizzontali spezzate in ogni senso, disposte in anfiteatri, gradinate, architetture fantastiche. Una bella vegetazione di querce, qua e là piantagioni di gelsi, ombreggiano questo immenso caos attraverso il quale il Chassezac ha scavato un pittoresco canyon. Ci limiteremo a indicare, nell'ordine normale della visita, le principali attrazioni del bosco.

Da La Combe de Mège si sale, su grandi coltri di calcare, verso la cappella di Saint-Eugène, costruita sulla sommità di una grande roccia calcarea: vista bellissima sulla valle del Chassezac, il bacino e il villaggio di Chassagnes, a ovest sulla catena del Tanargue, in lontananza, a est, sul monte Ventoux. Di fronte, dall'altro lato del fiume, si erge il promontorio di Cornillon con i resti di un villaggio antico; verso sud-est si sviluppa sulla riva destra la scogliera di l'Endieu.

Caffè dell'AvenueSi scende sulla riva destra del Chassezac; sulla sinistra, la grotta delle Barre. Si supera la stretta fenditura della gola della Gleizasse, poi, risalendo verso il lato della parete destra, si raggiunge un balcone largo circa un metro, che serpeggia lungo la parete verticale e si mantiene circa a 30 metri sopra il Chassezac.

Il tramSvoltando a sinistra, si entra, tra due grandi rocce, in una piccola gola ricoperta di verde, e presto si arriva, attraverso una roccia scavata in tunnel, alla Gleizasse, in dialetto, la grande chiesa, grotta o vestibolo formato da due grandi rocce inclinate tra loro, le cui fessure superiori lasciano passare la luce: vista molto interessante sulla riva sinistra del fiume. Poi si vede la Rotonda, vera sala da ballo, a piano livellato.

Oltre al castello dei Tre Signori, dove alcune rovine informe si confondono con la roccia, si raggiunge la parte più selvaggia del bosco, il quartiere del bosco Gagniet. È un labirinto immenso di pietra, boscoso, coperto di vegetazione e rovi, dove la roccia assume le forme più strane. Uno dei siti più belli è chiamato il Salone: lì, su prati ombreggiati da alberi meravigliosi, si ergono grandi rocce monolitiche, la Figlia di Loth, la Monaca, ecc. Nella parete di un enorme blocco, circondato da rovi, si apre una fessura che funge da nicchia per una statuetta della Madonna, che si può vedere solo avvicinandosi quasi fino ai piedi della roccia. A poca distanza, in una piccola area di roccia, zampilla una sorgente tra le fessure di una grande roccia.

Le LavatoiTornando verso La Combe de Mège, si può visitare il Creux de la Perdrix, che si trova a pochi minuti dalla strada, così come la grotta dell'Assiette. Se, invece, si continua ad attraversare il bosco verso sud-est, si vedrà la regione dei megaliti: oltre il bosco delle Rages, man mano le rocce diventano meno alte, gli alberi più radi; ai loro piedi si susseguono cespugli e si entra in un deserto di pietre bianche, popolato da megaliti. Si arriverebbe così a Berrias, a 10 km dai Vans, ma ci sono solo 3 km da Berrias alla strada N. 101.

Ponte del ChassezacVariante dei Vans a Vitlefort lungo la strada della Borne (strada di 27 km, lunga solo 3 km in più e molto pittoresca, ma stretta e abbastanza difficile; informarsi sullo stato del fondo prima di partire). Si segue dapprima per 1,5 km la strada diretta per Mende, lasciando a destra il curioso gruppo degli 15 edicoli del Rosario, poi si biforca a destra, oltre l’insediamento di Armes-Bas, si oltrepassa un dirupo e si risale. Ghiaie: chiesa romanica che racchiude un Albero di Jesse scolpito del XIV secolo. Ponte delle Ghiaie (170 m.) che attraversa il Chassezac nel punto in cui emerge dal canyon. A destra si lascia una strada vicinale che, risalendo un territorio selvaggio dove scorre un piccolo affluente del Chassezac, conduce a (10 km) Thines.

Thines, 181 abitanti, povero villaggio costruito su un’altura scoscesa (542 m s.l.m.), in un sito selvaggio e meraviglioso, conserva una chiesa romanica tra le più interessanti del Vivarais e comunque legata all’architettura del Velay. Costruita probabilmente nel primo quarto del XII secolo, è un edificio in granito, composto solo da una navata con volta a botte e un’abside a forma di ferro di cavallo, quest’ultima notevole per il suo impianto policromo e l’eleganza della decorazione esterna. La scultura del portale laterale sud, del quarto trimestre del XII secolo (dopo il 1175), secondo M. Paul Deschamps, si avvicina ai grandi complessi provenzali di Saint-Gilles e Saint-Bernard di Romans; il linteo raffigura l’Entrata di Cristo a Gerusalemme, il Bacio di Giuda, e il timpano risale al 1862. La chiesa ospita una Vergine in legno del XIII secolo, seduta su un trono e che tiene il Bambino sulle ginocchia. È stato eretto un monumento nel villaggio di Tastevin in memoria di dodici partigiani, di un contadino e di una vecchia donna fucilati qui dai tedeschi il 4 agosto 1943.

Basso VivaraisLafigère, sulla destra sulla collina. La strada di Villefort risale la gola che si modifica lentamente, le scisti lasciano il passo al granito. Si segue verso nord-ovest la riva sinistra, seguendo tutti i meandri del torrente Chassezac. Sainte-Marguerite-Lafigère: vista splendida sul sito del Pied-de-Borne; nella valle, si trova un impianto per il trattamento del minerale di piombo-argento, del rame, e altri, della concessione del Chassezac. Si oltrepassa la Borne, affluente sinistro del Chassezac, su un bel ponte (limite dell’Ardèche e della Lozère), di fronte alla pittoresca cappella di Sainte-Marguerite, poi si scende lungo la riva destra della Borne. A sinistra si vedono, arroccati ai piedi della montagna, i villaggi di Planchamp, con il bel castello dove nacque Odilon Barrot (1791-1873).

Bosco di PaïolivePied-de-Borne, insediamento raggiungibile tramite un bel ponte sul Chassezac, in un sito meraviglioso ai piedi del monte di Planchamp e alla confluenza delle tre gole selvagge del Chassezac, dell’Altier e della Borne.
La Borne è una regione naturale che comprende, non solo la valle della Borne, ma anche la parte alta dell’Altier e del Chassezac con le loro numerose gole secondarie; questa zona granitica nella parte superiore, più scistosa più in basso, è una delle più profondamente frantumate, selvagge e bellissime delle Cévennes. I montanari hanno costruito terrazzamenti coltivabili e vigneti sui pendii delle montagne, e tracciato canali o “béals” per portare l’acqua necessaria all’irrigazione. Mignifici castagneti coprono le grandi pendici rocciose e, più in basso, si trovano ulivi e querce verdi.

La strada risale dolcemente la riva destra dell’Altier in fondo a una valle grandiosa ricoperta di castagni, poi si lascia l’Altier a sinistra e si risale la riva destra del torrente del Palhères.
Da Vans a Vitlefort, il percorso della strada N. 101 è magnifico. Uscendo dai Vans, non tarda a risalire tra i castagni, lungo una ripida e tortuosa salita di forte pendenza, dominata a sinistra dalle pendici deturpate del monte Malons (997 m), e a destra dalla valle del Chassezac: vedute ampie.
Il Colle del Mas de l’Air (850 m) da dove la strada scende di nuovo, rapida e tortuosa, nella valle alta del Cèze. Si raggiunge la strada N. 106 che si segue a destra per attraversare subito il colle di Villefort (655 m), tra le sorgenti del Cèze e il vallone del Palhères.
di Jean Jacques Fauvel. Cévennes, Languedoc: Rouergue, Albigeois, Causses, Gévaudan, Velay, Vivarais

 

L'Etoile Casa per ospiti

Ex hotel per vacanze con giardino lungo l'Allier, L'Etoile Casa degli ospiti si trova a La Bastide-Puylaurent tra Lozère, Ardèche e le Cevenne nelle montagne della Francia meridionale. All'incrocio di GR®7, GR®70 Sentiero Stevenson, GR®72, GR®700 Via Regordane, GR®470 sorgenti e gole del fiume Allier, GRP® Cevenol, Montagne Ardechoise, Margeride. Numerosi sentieri ad anello per escursioni a piedi e escursioni in bicicletta di un giorno. Ideale per una fuga rilassante e per escursioni.

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